Una delle possibilità che ho nella vita è, ogni tanto, di oltrepassare i muri. Ieri erano quelli dei manicomi, oggi quelli del carcere.
E se c’è una cosa che ho imparato è che ciò che si osserva dentro è lo specchio di ciò che accade fuori, solo un poco amplificato.
 
Oggi, in una zona comune di un carcere, erano seduti a terra due gruppi distinti di persone (circa una ventina per gruppo): i neri alla sinistra di un campo, i bianchi alla destra.
 
Il colpo d’occhio è stato netto, forte.
Ma poi uscendo ho pensato che lì è tutto amplificato, e fuori forse le cose vanno meglio.
Ma se anche così fosse non smettiamo di riflettere, ragionare e lavorare su pregiudizi e stereotipi. Perché il dentro troppo spesso riflette il fuori.
 
 Dott.ssa Erika Fissore
Psicologo-Psicoterapeuta
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