C’è una frase di Jung che non ho mai condiviso qui che trovo particolarmente interessante. Soprattutto se si pensa che siamo a inizio ‘900, ai primi albori della psicanalisi, completamente in mano ai medici, ben lontani da tutta una serie di approcci sviluppatesi nei decenni successivi.
 
“La depressione è una signora vestita di nero che bisogna far sedere alla propria tavola ed ascoltare”.
 
Perchè la trovo geniale? Per due motivi almeno.
Il primo è relativo al fatto che Jung ha sostanzialmente dato una personificazione del sintomo, cosa assolutamente all’avanguardia, direi. A volte anche oggi.
 
Il secondo è relativo al fatto che con una metafora Jung descrive esattamente quello che ogni persona dovrebbe fare con i propri sintomi: invitarlo a cena e parlarci. Riconoscerlo, dargli spazio e tempo, farlo accomodare, offrirgli il caffè, anche. E poi congedarlo. Come si fa con gli ospiti.
 
E anche questo, a inizio ‘900, era tutto meno che scontato.
 
 
Dott.ssa Erika Fissore
Psicologo-Psicoterapeuta
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